Si apre la stagione dei falò in Irpinia

Carmine Cicinelli

Carmine Cicinelli

Con la “lumaneria di Santa Caterina” di Lapio al via il rituale dei focaroni in provincia di Avellino

Per Lapio il 25 novembre non è una data qualsiasi. È la festa patronale caratterizzata dall’antica tradizione della “lumaneria di Santa Caterina”. Ogni quartiere o agglomerato di case fin dal mattino prepara cataste di legna da ardere a cui viene dato fuoco al passaggio della processione in onore della santa. Una sorta di sfida tra rioni che, partendo dallo spunto celebrativo religioso, rende contemporaneamente omaggio all’antica usanza di celebrare la chiusura della stagione dei lavori in campagna e prepararsi a trascorrere l’inverno.

falò

Sacro e profano insieme, dunque. Ma anche l’inevitabile pretesto per aggregare la comunità e consumare il solito baccanale culinario. Perché dove c’è brace c’è carne, vino, castagne, caciocavallo impiccato, patate sotto la cenere e tanto altro ancora.

Ma il 25 novembre non è soltanto la data del sentito evento lapiano, ma è soprattutto l’inizio della grande stagione dei falò in Irpinia. Un rituale che al pari del Carnevale e della Via Crucis del Venerdì Santo coinvolge in pratica tutti o quasi i paesi della provincia di Avellino. Con l’unica grande differenza che per accendere i focaroni ogni comunità ha la sua data prestabilita e i suoi rituali specifici. Da Avella a Sant’Andrea di Conza, da Montoro a San Nicola Baronia, la tradizione dei falò attraversa indistintamente tutta l’Irpinia. Basta saper leggere tra i nomignoli affibbiati all’evento ed individuare i Santi venerati per l’occasione. Falò, lumanera, focalenza e focarone, queste le denominazioni principali adottate per riferirsi al rituale, con numerose sfumature di nomenclatura che arrivano fino ai più estremi faon’ (Castel Baronia), Vampa (Sturno), oppure prediligono riferirsi al materiale da incendiare piuttosto che all’incendio in sé (come nel caso del Pagliar’ di Teora).

sant'antonio abate

I punti in comune tra tutti questi eventi sono la celebrazione religiosa alla base del festeggiamento. I santi venerati sono innumerevoli, anche se il calendario degli eventi si focalizza soprattutto attorno al 17 gennaio, giorno in cui si festeggia Sant’Antonio Abate, in Irpinia Sant’Antuono (nome utilizzato per differenziarlo da quello di Padova). Protettore del bestiame e dei campi, Sant’Antonio Abate è considerato anche il beato del fuoco, grande taumaturgo e Santo protettore dei macellai. Nell’iconografia classica è raffigurato insieme ad un maiale, con il fuoco ai suoi piedi e l’inseparabile bastone tra le mani (tre elementi che alimentano la leggenda di quando sfidò l’Inferno per riportare il fuoco tra gli uomini che lo reclamavano per scaldarsi e per cucinare). La matrice profana dell’evento, tuttavia, affida al fuoco delle cataste la simbolica volontà di abbandonare ciò che appartiene al vecchio anno e ricominciare con nuovi positivi auspici per quello nuovo. Non a caso gennaio è il mese della transizione, che anticipa la nuova semina dei mesi caldi, col fuoco che riscalda la terra dal freddo dell’inverno, preparandola all’arrivo della primavera.

Ma le cataste di legno appiccate al tramonto si dedicano anche a San Nicola, Sant’Andrea e ai martiri Sebastiano e Felice, a San Modestino e addirittura per salutare l’Epifania (a Preturo di Montoro), oltre alla già citata Santa Caterina, per arrivare fino agli ultimi fuochi alla vigilia di primavera, coi falò dedicati a San Giuseppe. Famosa anche la pila di legna che illumina la notte del 31 gennaio nel capoluogo per la secolare tradizione del Focarone di San Ciro, nei pressi delle Cattedrale di Avellino.

focarone di san ciro ad Avellino
Focarone di San Ciro ad Avellino – ph. paolabruno.com

Ogni comunità ha la sua tradizione, dunque. Talvolta si festeggia tutti insieme attorno ad un’unica catasta di legno, più spesso (come per i fuochi allavorati di Luogosano), ogni quartiere o agglomerato di case prepara la sua pila di fascine con l’intento di farne la più alta e luminosa di tutte.

Senza la pretesa di essere esaustivo, di seguito l’elenco dei falò in Irpinia:

NOVEMBRE
25novembreLapioA’ lumaniera di Santa Caterina
29novembreSirignanoFalò di Sant’Andrea
30novembreGesualdoVampalerie di Sant’Andrea
DICEMBRE
6-7dicembreSan Nicola BaroniaI falò di San Nicola
6dicembreVolturara IrpinaLe vampalorie di San Nicola
7dicembreLuogosanoFuochi allavorati
7-8dicembreCastelfranciNotte re la Focalenzia
7-8dicembreLioniMadonna de lo fuoco
8dicembreBonitoFocalenzia ngoppa a la chiazza
8dicembreManocalzatiFocarone dell’immacolata concezione
13dicembreMugnano del CardinaleFalò di Santa Lucia
13dicembreFontanarosaFalò di Santa Lucia
GENNAIO
6gennaioForino – fraz. PetruroFalò dell’Epifania
14gennaioAiello del SabatoFalò in onore di San Felice martire
16gennaioSturnoVampa di Sant’Antonio Abate
17gennaioCastelvetere sul CaloreVampalenzia in onore di Sant’Antonio Abate
17gennaioFrigentoVampaleria di Sant’Antuono
17gennaioTorella dei LombardiFalò di Sant’Antonio Abate
17gennaioQuindiciLa focara di Quindici
17gennaioTeoraLu pagliar’ per Sant’Antuono
17gennaioMontoro – fraz. CalianoLa notte delle campanelle e Falò di Sant’Antonio
17gennaioCesinaliFocarone in onore di Sant’Antuono Abate
17gennaioCervinaraI falò di Sant’Antuono Abate
17-18-19gennaioNuscoSant’Antuonu Maschere e suonu e notte dei falò
17gennaioMontemaranoFalò di Sant’Antonio
17gennaioSolofraA Carcar di Sant’Antuon
17gennaioChiusano San DomenicoFocarone di S. Antuono
17gennaioSant’Andrea di ConzaLu fuoc’ de Sand’Anduono
20gennaioAvella“O’ fucarone” in onore di San Sebastiano
20gennaioAiello del SabatoFalò in onore di San Sebastiano martire
31gennaioAvellinoFocaroni di San Ciro
31gennaioSperoneFocarone di San Ciro
FEBBRAIO
2febbraioCastel BaroniaLu faon’
8febbraioAtripaldaFocarone in onore di San Sabino
14febbraioAvellinoFocarone in onore di San Modestino
14febbraioMercoglianoLumanera di San Modestino
MARZO
15marzoTaurasiFuoco di San Ciriaco
18marzoLacedoniaFuoco di San Giuseppe
18marzoBisacciaFesta di San Giuseppe
19marzoTrevicoFalò di San Giuseppe
19marzoOspedaletto d’AlpinoloFocone di San Giuseppe