Da grancia di un’Abbazia salernitana a Santuario simbolo di Torchiati. Una storia ultra millenaria ed una processione che ogni Martedì in Albis richiama fedeli da tutta la Campania
A Montoro c’è un Santuario particolarmente suggestivo, per bellezza e posizione. Come affacciato ad una loggia domina su tutta la Piana di Montoro. Basta alzare la testa verso il Monte San Michele, mentre ci si sposta tra Avellino e Salerno, per rimanerne folgorati. La posizione è dominante, la collocazione (a circa 500 metri sul livello del mare, nella zona di Torchiati) spicca con grande enfasi in un mare incontaminato di verde, raggiungibile dopo una serie di tornanti.
È il Santuario di Maria SS. Dell’Incoronata, a Montoro. Una costruzione antichissima, che risale al periodo longobardo, ai tempi di Arechi II. È conosciuta fin dall’VIII secolo d.C., quando questa costruzione viene citata con la funzione di grancia (cioè adibita a deposito di grano e sementi) per l’Abbazia di San Pietro in Corte a Salerno.
In un documento vaticano del 1309 si parla dell’edificio (denominato Santa Maria de Coronato) come chiesa rurale, governata da un Rettore nominato dalla suddetta Abbazia salernitana, con cui formava un unico Beneficiario o Proposito.
Per cinque secoli i monarchi succedutisi hanno conferito il beneficio sulla struttura ai propri protetti, fino a quando, con l’Unità d’Italia, la Badia con la grancia venne soppressa, per passare infine, a seguito dei Patti Lateranensi, all’autorità religiosa (dopo un lungo contenzioso con la famiglia proprietaria). Dal 1941 ad oggi è appannaggio dei Frati Minori della Provincia Religiosa Salernitano – Lucana.
Sul piano architettonico, la Chiesa ha subìto nei secoli diversi rimaneggiamenti, modifiche strutturali e cambiamenti. La struttura originariamente era in stile romanico, con una pianta rettangolare con cappelle disposte sui lati lunghi, secondo una disposizione ancora visibile se si osserva la chiesa dai suoi sotterranei.
I terremoti del 1688 e 1694 che colpirono la Chiesa, infatti, resero necessarie ristrutturazioni importanti, in cui le cappelle laterali furono murate per rendere più forti le pareti portanti. Contemporaneamente vennero murate anche le finestre originariamente poste nei pressi del cornicione, creandone altre tre, a forma di oblò, sul lato della facciata. Infine, sul fondo della Chiesa vennero aperte i quattro grandi archi attualmente in essere, sui quali poggia l’attuale cupola.
Sui quattro archi insistono altrettanti affreschi raffiguranti gli evangelisti Luca, Marco, Giovanni e Matteo. Lungo la navata, di grande interesse sono alcune opere realizzate da Tommaso Giaquinto: la Natività della Vergine, l’Annunciazione, la Presentazione al Tempio e la Madonna con le Anime del Purgatorio. Risalgono al 1785 invece l’altare maggiore e il trono con le colonne scannellate, ad opera dello scultore Ambrogio Romano, le quali reggono il quadro della Madonna Incoronata.
Nel 1880 furono realizzate quattro cappelle, due con altarini di marmo con i quadri di Sant’Anna (XVIII secolo) e San Giuseppe (XVII secolo), altr due ad uso di confessionali.
Nella parte esterna, da segnalare l’atrio antistante l’entrata principale, datato 1898. Bello, ma anche funzionale, perché di aiuto alla facciata, indebolita dalle aperture praticate per ricavarne le finestre circolari necessarie alla costruzione del campanile. Il terremoto del 1980 portò alla chiusura al culto fino al 1986.
Al di là del suo valore storico e spirituale, il Santuario della Madonna dell’Incoronata è nel cuore dei montoresi, soprattutto perché fulcro della sentitissima celebrazione della “Madonna di Torchiati“. Quello che durante il resto dell’anno è un luogo ameno e silenzioso, ogni Martedì in Albis si trasforma nel fulcro di un pellegrinaggio che da decenni richiama fedeli da tutta la Campania. L’origine risale ad un episodio avvenuto in passato, quando si dice che la Madonna abbia fermato un toro imbizzarrito, facendolo impigliare in una pietra e rendendolo così inoffensivo.
In tempi passati, la processione al Santuario era accompagnata da carri addobbati di fiori di carta e immagini dell’Incoronata, trainati da cavalli, asini o buoi, che raggiungevano la meta e per tradizione effettuavano tre giri intorno al santuario. Seguiva poi la benedizione degli animali e un successivo picnic accompagnato da balli della tradizione e musica popolare.
Oggi, il Santuario è il punto di arrivo della processione del Martedì in Albis, che parte nella prima mattinata dalla Chiesa di Santa Maria del Loreto e percorre tutta la frazione di Torchiati, fino a raggiungere la destinazione finale poco prima di pranzo. La statua della Madonna, solcato il cancello del complesso dell’Incoronata, gira attorno alla chiesa e poi si ferma sul muro a strapiombo, a salutare e benedire la popolazione. Infine, ad aumentare la suggestione del momento, la statua entra in chiesa all’indietro, congedandosi senza dare mai le spalle a Torchiati ed a Montoro. La statua tornerà nella chiesa parrocchiale di Torchiati nella domenica di Pentecoste.
Il Santuario della Madonna dell’Incoronata è aperto tutti i giorni, dalle 8:00 alle 19:00. Per tutte le informazioni e gli orari delle Celebrazioni basta cliccare qui.