L’Irpinia è una terra variegata, molto vasta, fatta di tante sfaccettature differenti. Il nome di questo blog non è casuale: sottolinea come nonostante si parli di una subregione ben definita, esistono talmente tante sfumature, legate per esempio alla tradizione culinaria, alla vocazione agricola, al tipo di urbanizzazione dei centri storici, perfino alle inflessioni dialettali, da poter parlare di diverse “Terre d’Irpinia“.
Ecco perché provo a mettere un po’ d’ordine e ti propongo i 10 luoghi da visitare in Irpinia che devi vedere almeno una volta nella vita (ordinate in un percorso da Ovest ad Est e poi viaggiando verso Nord):
L’anfiteatro romano di Avella: Uno dei più importanti anfiteatri romani al mondo, unico con pianta ellittica. Talmente grande da poter contenere 5000 spettatori e talmente maestoso da consentire le cosiddette naumatiche, i combattimenti tra imbarcazioni. Ben conservato e ben raccontato dalle associazioni locali, merita certamente una visita approfondita da chi ama l’archeologia.
Il Castello Lancelotti di Lauro Tra i castelli d’Irpinia più belli, certamente quello più originale. Qui si intrecciano storie dell’aristocrazia che arrivano fino al papato. Numerosi gli ambienti, tutti con una storia da raccontare, è talmente grande che ancora oggi si scoprono passaggi segreti, anfratti, nicchie, che lo rendono una continua scoperta. Di proprietà privata, è spesso oggetto di visite guidate a cura di un’associazione locale.
La cripta del Duomo di Avellino: Nella parte sottostante la Cattedrale del capoluogo insiste un capolavoro architettonico di origine romanica, con la splendide volte a crociera e le colonne tutte diverse l’una dall’altra. È sede di numerose tombe di vescovi irpini. Scendere la scalinata e inoltrarsi in questo ambiente così raccolto e così imponente è una esperienza mistica ed emozionante.
La Basilica dell’Annunziata di Prata di Principato Ultra: E’ uno dei monumenti più antichi d’Irpinia. La chiesa di età longobarda è a navata unica, spettacolare nella sua semplicità, dotata di un abside scavato direttamente nel tufo. Annessa alla chiesa, una catacomba paleocristiana risalente al III-IV secolo scavata in una grotta con all’interno altari e sarcofaghi, in cui spicca l’antico affresco raffigurante l’Arcangelo Gabriele.
Oasi Valle della Caccia di Senerchia: Percorso naturalistico che risale un torrente, con il rumore dell’acqua che cambia continuamente fino all’esplosione nella magnifica cascata finale, incastonata nella spaccatura del monte. Grotte, boschetti, sentieri ombreggiati e ponticelli in legno, aree di sosta e sorgenti da cui è possibile bere un’acqua cristallina. L’Oasi WWF Valle della Caccia è considerata una delle più belle d’Europa.
L’Abbazia del Goleto di Sant’Angelo dei Lombardi: Fondata da San Guglielmo da Vercelli, patrono d’Irpinia,è un vero e proprio gioiello architettonico a cielo aperto. Risalente al 1100, ristrutturato dal Vaccaro nel ‘700, ha una storia ma soprattutto alcuni unicum di grande interesse: era infatti un Monastero doppio, con la presenza dell’ordine maschile e quello femminile contemporaneamente, così come rara è la presenza di una torre fortificata, la torre Febronia, piuttosto inusuale in un monastero. Completa il quadro l’incredibile Cappella di San Luca, coi resti del santo portati qui direttamente dai crociati.
La Mefite di Rocca San Felice: Laghetto gassoso ricco di storia e leggende, considerato la porta dell’Ade da Virgilio nell’Eneide. Pericoloso e al contempo benefico (per un approfondimento leggi qui), vi risiede un foraggio speciale che nutre le pecore laticauda dal cui latte si ricava lo squisito Pecorino di Carmasciano. Visitare la Mefite ha un impatto destabilizzante, per il paesaggio spettrale e non solo. E se siete fortunati potreste incontrare un osco, antico abitante di questi luoghi nel tipico costume dell’epoca.
Conza Vecchia di Conza della Campania: Attrazione non adatta a tutti. È infatti un’imperitura testimonianza della devastazione del terremoto del 1980. Conza della Campania fu infatti uno dei centri più colpiti, tanto da suggerire la ricostruzione del paese fuori sito. Questa decisione ha consentito alle abitazioni dell’epoca di rimanere nell’esatto stato in cui furono abbandonate: ancora oggi è possibile visitare la vecchia Conza, trovandosi improvvisamente davanti una rabbrividente istantanea di quei tragici istanti che hanno cambiato per sempre la storia di una popolazione.
Parco Archeologico di Mirabella Eclano: Lungo la via Appia si trovano le vestigia di Aeclanum, fondata dagli irpini nel III secolo a.C. e distrutta completamente dai lonbobardi nel 662. Il parco, che si estende per ben 18 ettari, è una straordinaria testimonianza archeologica in cui è possibile ammirare le terme, il mercato coperto, abitazioni e botteghe risalenti all’epoca imperiale romana.
Il trappeto di Montecalvo Irpino: La zona vecchia di Montecalvo, abbandonata a seguito del terremoto del 1980, è un paesaggio da cartolina, adagiato su un versante di roccia a strapiombo sulla valle sottostante. L’architettura compatta, scarna eppure armonica, somigliante per certi versi ai sassi di Matera, ricca di incredibili grotte ipogee, è arricchita ulterioremente di fascino dal fatto di essere ad oggi un luogo abbandonato.